mercoledì 4 settembre 2013

[Libri News]Federica Pegorin 4 chiacchere con Francesco Guccini


Quattro chiacchiere con Francesco Guccini - Federica Pegorin

Mica uno nasce così, di punto in bianco Maestrone. Maestrone ci si diventa, attraversando in ordine sparso: Pàvana, Modena (“piccola città, bastardo posto”), Bologna, gli studi magistrali, i primi rudimenti di chitarra da un falegname di Porretta, una manciata di complessini dai nomi più improbabili, l’erre moscia, una valanga di libri letti e fiaschi di vino scolati (non sempre e non necessariamente in quest’ordine), la collaborazione con la Gazzetta dell’Emilia, una fidanzata americana, Bob Dylan, la Naja, l’Università, diversissime altre stanze di vita quotidiana, e - naturalmente - canzoni su canzoni. Cominciate a scrivere più o meno intorno al novecentosessantaquattro del secolo scorso, e smesse per sempre - pare - nell’anno del Signore 2013, con la track-list de “L’ultima Thule”. Quasi cinquant’anni buoni, affatto robetta da niente: se firma, faccia e vocione corrispondono in toto al nome di Francesco Guccini, stiamo parlando di magistero dell’arte del comporre e cantare canzoni, c’è poco da scherzare e anche da aggiungere.
Si intitola in modo apodittico “Quattro chiacchiere con Francesco Guccini”, l’ennesima rilettura letteral-discografica del suo specifico, firmata da Federica Pegorin per l’editrice Effatà (2013), con alcune novità rispetto alla nutrita bibliografia antecedente:
  • la prima - che farà scapicollare al computer adepti vecchi e nuovi del cantautore - è che il libro si scarica gratuitamente da tutti i maggiori store di ebook online (vedi su Amazon);
  • la seconda è che si tratta di un libro-intervista (a parte quello, storico, pubblicato da Massimo Cotto non ne ricordo diversi altri);
  • la terza è che comprende anche le dichiarazioni (molto “tecniche” e dunque interessanti) di alcuni dei suoi “musici" di lungo corso (Ellade Bandini e Vince Tempera, in primis);
  • l’ultima che annovera un fumetto (di Federico Bollo) ispirato alla freschissima “L’ultima volta”.
Basta e avanza per un libretto agevole (si legge tutto in un paio d’ore) ma tutt’altro che superficiale, strumento di indagine ulteriore per scandagliare vita & miracoli artistici del più dotto e verboso dei cantautori italiani, senza la fastidiosa prosopopea da musicologo "so tutto io", ma con la credibilità dello studio attento e puntuale. Accompagna il botta e risposta, una dettagliata discografia (copertine e tracce di tutti gli album, compresi live e raccolte) in appendice



[Chiese di Roma]Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio

Facciata


Storia 
 L'iscrizione di dedica a sant'Ignazio La chiesa fu costruita nel 1626 sull'antica chiesa dell'Annunziata che era divenuta troppo piccola per l'afflusso degli studenti del Collegio Romano. I lavori cominciarono nel 1626 e fu dedicata a Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, che era stato canonizzato il 12 marzo 1622. Grande mecenate dell'opera fu il cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di papa Gregorio XV, che era deceduto nel 1623 ed aveva canonizzato Ignazio di Loyola.