domenica 30 novembre 2014

[curiosità] la vera storia di Star trek un mito a velocità della luce della serie classica


si ringrazia Startrekmania

Fonte http://startrekmania.altervista.org/Data/Curiosita.htm

I DUE "PILOTI"

Una delle caratteristiche curiose più note della serie Star Trek è il fatto del doppio episodio pilota; solitamente una nuova serie televisiva viene presentata e proposta con un "numero zero" detto "Pilota". Se il pilota piace allora la serie può partire, in caso contrario viene bloccata sul nascere. La serie classica di Star Trek ha fatto eccezione. Nel Febbraio del 1965 fu presentato l'episodio pilota "The Cage" ("Lo zoo di Talos") in cui si narravano le vicende dell'astronave Federale USS Enterprise (inizialmente "Yorktown") al comando del Capitano Christopher Pike (interpretato da Jeffrey Hunter), alle prese con gli abitanti del pianeta Talos IV. Accanto al capitano Pike compariva un primo ufficiale interpretato da Majel Barrett ed un ufficiale scientifico vulcaniano di nome Spock, interpretato da Leonard Nimoy.

 Spock (sorridente)

Il pilota non piacque ai produttori della NBC che lo ritennero "troppo cervellotico" (volevano una serie di intrattenimento che non costringesse la gente a pensare troppo), ma alcune idee di fondo sembravano promettenti perciò, cosa strana, decisero di offrire a Gene Roddemberry una seconda opportunità. La storia di base rimase pressochè immutata, ma venne cambiato praticamente tutto il cast; a ricoprire il ruolo del Capitano James Kirk fu chiamato William Shatner. L'unico personaggio che fu confermato fu quello di Spock, ma si decise di cambiarlo profondamente: nel primo pilota la figura del Vulcaniano presentava poche differenze rispetto ad un umano e solo di carattere fisico (nella prima sceneggatura si pensava ad una sorta di marziano con la pelle rossa,

 oltre che le orecchie a punta; in seguito il colore della pelle fu lasciato normale in quanto, nei televisori in bianco e nero ancora molto diffusi il rosso appariva nero, e si aggiunse il sollevamento delle sopracciglia); nel nuovo pilota si decise di introdurre una razza in cui le emozioni sono state soggiogate alla logica. Fu perciò chiesto a Leonard Nimoy di cancellare le proprie emozioni e di ricoprire il doppio ruolo di Primo Ufficiale ed Ufficiale Scientifico a bordo dell'Enterprise. Uno dei "tagli", infatti, che Gene Roddenberry fu costretto a fare, anche se a malincuore, fu quello della figura di un primo ufficiale donna. Le stesse donne dell'epoca non sembravano gradire che una donna potesse "comandare" sulla nave (nelle lettere scrivevano "...ma chi si crede di essere ..."). L'attrice Majel Barrett (che nel 1969 diventerà la signora Roddenberry) fu così "riutilizzata" (una volta cambiati i suoi capelli da neri a biondi) come interprete dell'assistente dell'ufficiale medico capo (dott. McCoy) Cristine Chapel.
Per il secondo pilota erano disponibili tre sceneggiature: "Oltre la Galassia", "Il Filtro di Venere" e "Le Parole Sacre". Fu scelto il primo dei tre e, poco tempo dopo il primo, fu presentato il secondo episodio pilota. Stavolta la NBC accettò il progetto e la seriè fu prodotta.

Le altre due storie disponibili per il secondo pilota divennero due episodi, mentre il materiale girato per il primo, sfortunato, pilota fu riutilizzato per realizzare l'unico episodio doppio della serie classica "L'ammutinamento". In tale episodio la storia del Capitano Pike viene presentata come una vicenda avvenuta sull'Enterprise quando questa non era ancora sotto il comando del Capitano Kirk, con un equipaggio precedente a quello presente nella serie, con l'unica eccezione della presenza di Spock (in alcune scene si vede Spock sorridere dato che, come abbiamo detto, la figura del vulcaniano privo di emozioni non era ancora stata definita).


LA VOCE DEL COMPUTER

La voce femminile del computer di bordo dell'Enterprise sia nella serie classica, che nella serie The Next Generation è quella dell'attrice Majel Barrett (la bruna primo ufficiale del primo episodio pilota e la bionda Cristine Chapel della serie poi andata in onda).



IL "VERDE" CHE NON SI VEDE

Ne Lo zoo di Talos compare una ballerina dalla pelle verde.


Proprio il colore "verde" fu alla base di un ... "giallo" per Gene Roddenberry. Dato che spesso i colori nella pellicola cinematografica non appaiono come si vedono nella realtà, Gene volle verificare il risultato che si avrebbe avuto pertanto fece truccare l'attrice e girare una scena. Il giorno dopo, eseguito lo sviluppo, la ballerina appariva con pelle rosa. Allora Gene fece ripetere il test più volte e tutte le volte il colore verde non veniva fuori. Solo dopo varie prove si svelò il mistero: il responsabile dello sviluppo della pellicola non sapeva che la ballerina dovesse avere la pelle verde perciò quando tale colore saltava fuori pensò ad un difetto della pellicola e compensò, in fase di stampa, riportando il colore verde al rosa, facendo impazzire poi Gene Roddenberry che non riusciva a vedere la pelle verde che voleva.


IL TELETRASPORTO

L'idea del teletrasporto nacque non tanto da esigenze di copione, quanto da problemi di budget. Ogni volta che nel telefilm veniva richiesto lo sbarco di membri dell'Enterprise su un pianeta o un altro vascello, sarebbe stato necessario realizzare effetti speciali quali navette in atterraggio, hangar, piste di atterraggio o decollo, tutte cose costose. Ancor più costoso sarebbe stato ipotizzare che l'Enterprise potesse atterrare, poichè la si sarebbe dovuta attrezzare con apposite "zampe" retrattili per mantenerla (l'unica nave dell'intera saga di Star Trek attrezzata in questo senso è stata la Voyager). Per ovviare a questo Gene Roddenberry inventò il teletrasporto, che permetteva di raggiungere navi o pianeti senza alcun problema (e a basso costo). L'effetto "luccicoso" fu realizzato da Darrel Anderson facendo cadere della polvere di alluminio attraverso un raggio luminoso e riprendendo il tutto con una cinepresa capovolta.
 Teletrasporto

Solo in rari casi sono state fatte atterrare o decollare delle piccole navette. Per l'episodio "La magnificenza del re" fu realizzato il modellino (per ridurre i costi) di un hangar navette utilizzato anche nell'episodio seguente ("La Galileo").

 Hangar navette

Solo per il film L'ultima frontiera la Paramount realizzò un vero set dell'hangar a grandezza quasi naturale.

Sempre per motivi di risparmio Roddenberry inventò il concetto di gravità artificiale per non dover realizzare degli effetti speciali per l'assenza di gravità nello spazio.

 

IL RICICLO DEI MATERIALI

La limitatezza delle risorse economiche disponibili per la realizzazione dei vari episodi ha caratterizzato tutta la storia di Star Trek e questo spiega alcune particolarità; per esempio la stragrande maggioranza delle astronavi federali sono tutte della classe "Constitution", in altre parole sono tutte gemelle dell'Enterprise. Sono perciò identiche ad essa la Defiant (che scompare in uno spazio interdimensionale ne "La ragnatela Tholiana"), la Constellation (distrutta ne "La macchina del giudizio universale"), le navi Excalibur, Hood, Lexington e Potemkin (coinvolte nella simulazione di guerra contro il computer M-5 ne "Il computer che uccide") e la Exeter (il cui equipaggio viene ridotto sottoforma di cristalli, ne "Le parole sacre").

Altri esempi sono la sonda Nomad ("La sfida") la cui struttura viene in parte riutilizzata per rappresentare l'innovativo sistema di occultamento romulano nell'episodio "Incidente all'Enterprise" o la nave robot prima vittima di M-5 ("Il computer che uccide") che è la stessa nave (il Botany Bay) dove viene rinvenuto Khan nell'episodio "Spazio profondo" (preludio al secondo film "L'ira di Khan").

Nomad...  Occultamento

 Il Botany Bay

Sempre in Incidente all'Enterprise la nave di Kirk viene circondata da tre navi romulane, ma invece di realizzare un modellino di nave romulana venne utilizzato lo stesso modello delle navi Klingon; nel corso dell'episodio Spock giustificherà la cosa dicendo un semplice "... i servizi segreti romulani ora fanno uso di modelli Klingon", cosa piuttosto strana.

Altro esempio: nel "L'ammutinamento" si vede la sala computer della Base Stellare 11; è facile riconoscere in essa la sala macchine dell'Enterprise, mentre gli enormi computer sono gli stessi utilizzati su Eminiar VII per la loro Guerra Incredibile.

I computer di Eminiar VII  I pannelli della sala macchine


IL SUCCESSO RITARDATO

Quando Star Trek debuttò nel 1966 sulla NBC non ebbe molto successo; lo share non era molto alto così pure le richieste per gli spazi pubblicitari. Per la seconda stagione la serie fu spostata dalle 20:30 alle 22:00 del venerdì e si iniziò a parlare di annullamento. I pochi ma accaniti fans, però, organizzarono una mobilitazione senza precedenti al punto che fu "concessa" una terza stagione, al termine della quale, però, la serie fu interrotta. Solo negli anni successivi, con le repliche, la saga di Star Trek ottenne il successo che meritava e che portò alla realizzazione dei film e delle altre serie "figlie", nonchè alla nascita di fan club e all'organizzazione di convenction in tutto il mondo. Tale successo portò anche alla realizzazione di un francobollo commemorativo da parte delle poste statunitensi.

 Francobollo commemorativo

Non solo: una vera e propria valanga di lettere inviate dai fans alla NASA convinse l'Ente Spaziale Americano, nel 1976, a chiamare "Enterprise" il primo Space Shuttle al cui lancio inaugurale furono invitati, in prima fila, gli attori del cast della serie.

 Space Shuttle "Enterprise"


NOMI SCONOSCIUTI

Nel corso di tutta la serie classica non sono mai stati pronunciati i nomi di battesimo del Tenente Uhura e di Sulu. Di quest'ultimo il nome "Hicaru" viene reso noto solo nel sesto film "Rotta verso l'ignoto". Nel doppiaggio italiano si sente il capitano Kirk chiamare Sulu "Helm"; si tratta di un errore in quanto "Helm" non è il nome di Sulu, bensì il termine inglese per "Timoniere", mansione svolta appunto da Sulu. Lo stesso errore è commesso nel doppiaggio de "L'ammutinamento" dove il capitano Pike chiama "L'ufficiale Helm".

Per quanto riguarda Uhura tale cognome viene dal termine, in lingua swahili "Uhuru", che era il titolo di un testo che l'attrice Nichelle Nichols stava leggendo al momento di essere ingaggiata per la serie. Tale termine significa "libertà" e ispirò a Gene Roddenberry la figura di un tenente di origini africane il cui cognome fu scelto dalla stessa Nichols in "Uhura". Il nome di battesimo, che non viene mai pronunciato, proviene anch'esso dallo swahili, ed è "Nyota", che significa "stella". Nyota Uhura significa quindi "Stella in libertà".


"GNDN"

In alcuni condotti o tubazioni dell'Enterprise si può notare la scritta GNDN; tale "marchio" costituisce uno scherzo di Dick Brownfield e John Dwyer (curatore degli effetti speciali e decoratore del set) e significa "Goes Nowhere and Does Nothing" ("non va da nessuna parte e non fa nulla").



I "GESTI VULCANIANI"

Il famoso saluto vulcaniano, con la mano alzata e le dita aperta a "V" fu un'invenzione dello stesso Leonard Nimoy. Dopo che gli fu chiesto "di non ridere mai" e di interpretare un personaggio logico e privo di emozioni, pensò che un saluto tipo stretta di mano potesse essere troppo "caloroso" per un vulcaniano. Fu così che pensò ad un gesto più freddo e soprattutto privo di contatto fisico.

 Il saluto vulcaniano

Nell'Episodio "Viaggio a Babel" compaiono i personaggi della madre umana di Spock e del padre vulcaniano Sarek. Per quest'ultima parte fu ingaggiato Mark Lenard (che aveva già impersonato un ufficiale romulano nell'episodio "La navicella invisibile"). Mark Lenard chiese a Nimoy di spiegargli bene la psicologia dei vulcaniani per poterla interpretarla al meglio. Dato che nell'episodio sarebbe comparsa anche la moglie umana di Sarek, Nimoy e Lenard decisero che tra i due coniugi si potesse pensare ad un gesto di saluto con un minimo contatto fisico ma ... senza esagerare. I due attori idearono così il gesto "affettuoso" del tocco delle dita dei vulcaniani.

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